Cenni storici (tratto da Regione Basilicata Consiglio Informa)
Il Generale Giuseppe Parisi, nato a Moliterno nel 1747, fu fondatore della più famosa ed antica Scuola Militare d'Europa, la "Nunziatella" di Napoli: istituzione che ha oggi ben 213 anni di vita e che ha sempre prestato ininterrottamente il servizio alla patria fornendo uomini in armi e gentiluomini di primissimo piano. Nacque da nobile famiglia proprietaria di un palazzo il cui aspetto denota chiaramente l'importanza della famiglia stessa, che si fregiava di stemma gentilizio, ed il Comune, già all'epoca, dedicò una strada al nome dell'illustre figlio Generale Parisi. Nei tempi passati, i figli delle regioni più povere, o, comunque, quelli con più iniziativa e amore per l'avventura, lasciavano la terra natia per emigrare in cerca di successo, ma sempre tenendo in animo il paese d'origine. Nicola Sansanelli, un altro illustre lucano di Santarcangelo, nel libro Ventunora a Sant'Arcangelo, ha così descritto i lucani: "Sono riservati e prudenti, da tutto ciò derivando un senso esasperato della persona, che è misura e superbia insieme, probità quasi sempre. Sono invece pateticamente nostalgici delle loro montagne spoglie, delle valli devastate, degli sparuti declivi, dei burroni e delle sterili lande, dove soltanto la fedeltà è capace di costruire miraggi di terra all'arsura degli indigeni dispersi. ...Quando la voce della loro terra li chiama, li raggiunge tutti, dove che siano e li penetra nelle fibre profonde. È una tabe che passa nei nipoti, nati lontano, vissuti lontano, ond'è che un bel giorno si vede qualcuno di essi comparire dove più nessuno lo ravvisa, alla ricerca di un povero abituro al quale anelò l'inappagata nostalgia di un avo, cercandolo, con gli occhi morenti, come il castello d'un sogno e la luce." Ho voluto riportare questo passo perchè in esso è racchiuso tutto lo spirito lucano, e la sua saggezza, oltre che l'amore per la propria terra perchè il Parisi era di questa terra. Quando l'Ammiraglio inglese John Acton fu chiamato a Napoli come Ministro della Marina, con l'incarico di preparare i quadri militari per le migliori fortune dello Stato Borbonico, prese la decisione di mandare all'estero alcuni dei migliori ufficiali, affinché esaminassero i regolamenti e le leggi degli altri eserciti e la preparazione degli stessi. Tra questi ufficiali inviati all'estero vi era anche il Tenente del Genio Giuseppe Parisi, al quale fu conferito l'incarico specifico di studiare gli ordinamenti di alcune accademie d'Europa e principalmente dell'Austria. Qui l'intelligenza del Parisi produsse splendidi risultati tanto che Mariano d'Ayala nelle sue Vite de' più celebri capitani e soldati napoletani scrisse dello stesso che "si vide offrire insistentemente dall'Imperatore d'Austria il posto di Maggiore, che rifiutò, tenero come egli era della sua terra natale e devoto della bandiera nostra". L'allora Tenente Parisi, che aveva studiato anche gli ordinamenti dell'esercito francese, propose al re Borbonico un piano di riordinamento la cui istruzione militare e civile procedessero abbinate ed in cui si temprasse tanto il fisico quanto il carattere. Dobbiamo precisare che il Gen. Parisi, ingegnere militare e professore di matematica, già nel 1780 e 1781 pubblicò il 1° e 2° Tomo di Elementi di architettura militare composti per uso dell'Accademia del Battaglione Regal Ferdinando. Il 1° Tomo constava di pagine 328 e 12 tavole illustrative degli argomenti trattati ed il 2° Tomo di 335 pagine e 11 tavole e nel 1786 il Maggiore Parisi pubblicò un altro libro, continuazione dei primi due, scritto sempre per la Regal Accademia di pagine 311 e 37 figure e disegni riferiti all'opera descritta. Nel 1787 l'allora Maggiore Parisi fondò la scuola militare chiamata Nunziatella dal nome della "Chiesa della Nunziatella", dove aveva sede il Noviziato dei Gesuiti a Pizzofalcone. Il Gen. Parisi pubblicò inoltre il Tomo IV sempre di Elementi di architettura militare di pag. 274 e 42 figure rappresentanti, come nei Tomi precedenti, gli argomenti trattati, ma riguardanti sempre fortificazioni, disegni di pratica quotidiana e di difesa. Infatti nel piano di educazione ideato dal Parisi si legge alla Parte I «Educazione» "Essendo l'Uomo un composto di anima e corpo, la buona educazione dee provvedere al bene dell'una e dell'altro. Gli antichi Romani nella quotidiana preghiera domandavano a'' loro Dii mentem sanam in corpore sano". Il 28.5.1787 il Ministro Acton nominò, con decreto, Comandante dell'Accademia e Maresciallo di Campo Domenico Leonessa Marchese di Supino, e Comandante in Seconda ed Ispettore agli Studi il Ten. Col. Giuseppe Parisi. La sistemazione della nuova scuola avvenne, come previsto, nell'ex convento dei Gesuiti, che ancora oggi ospita la Scuola Militare di Napoli "Nunziatella". Sebbene fossero stati nominati due ingegneri fu in effetti il Parisi ad indicare le trasformazioni da eseguire nella sede, tanto che, alla fine dei lavori, fu posta sul portale la lapide che qui riportiamo: "Questa Accademia perchè nell'arte della guerra e negli ornati cose, la militar gioventù ottimamente ammaestrata crescesse a gloria e sicurezza dello stato Ferdinando IV P.F.A. con Regal Magnificenza fondò l'anno del suo Regno XXIX". Da quel momento la Nunziatella diede al Regno Borbonico i primi ufficiali di elevata preparazione, maturati attraverso severi corsi di studi ed adeguati alle esigenze dei tempi. Con la guida del Gen. Parisi la Nunziatella riuscì, nel giro di pochi anni, a far parlare di sé al di là dei confini napoletani, imponendosi per la preparazione degli insegnanti, per la serietà degli studi e per l'entusiasmo degli allievi nei cui animi si radicavano la fierezza di appartenere ad una Scuola che stava diventando famosa. L'8.8.1794 il primo corso si apprestava a lasciare la Nunziatella, ed il Re, in visita alla Scuola Militare, scelse proprio tra questi allievi quelli che sarebbero entrati a far parte della sua Guardia Reale. L'attività militare e sportiva era già allora intensissima, come previsto dall'oridnamento istitutivo: tutti gli allievi dovevano cavalcare, nuotare e fare delle marce. Nell'organizzazione del Gen. Parisi non mancava però il tocco di raffinatezza, tanto che ciascun alievo aveva in dotazione posate e bicchieri d'argento. Anche l'uniforme blu-celeste, che viene ancora oggi indossata dagli Allievi della Scuola Militare Nunziatella di Napoli, è quella ideata dal Gen. Parisi. Egli fu un educatore eccellente, previde tutti gli sviluppi ottimali della Scuola che, ancora oggi, conserva come istituzioni basilari, le norme dettate ben 213 anni or sono. Scrive Mariano d'Ayala, sempre nelle Vite di più celebri capitani e soldati napoletani, che "sentiva tanta tenerezza per quei giovani di elettissimi che, incontrandoli per via alla pubblica passeggiata, giungeva fino a lasciare i suoi più illustri compagni d'arme di aurea divisa e di cordoni e di ciondoli insigniti, per intrattenersi familiarmente, ma sempre con dignità augusta, con questi e dimandar loro le mille cose che un padre sollecito e amoroso va caldamente rintracciando nell'animo de' figlioli". Presso la Nunziatella venivano educati ufficiali per tutte le armi: agli allievi, che negli esami finali non erano considerati idonei a servire "nelle armi nobili", venivano aperte due strade: potevano diventare ufficiali di cavalleria e di fanteria o entrare nei quadri sottufficiali dell'esercito. Giuseppe Parisi si spense il giorno 14.5.1853 a Nocera, nella villetta in cui si era ritirato dopo oltre mezzo secolo di attività ad servizio del Regno Borbonico. Il busto del Generale Parisi è collocato nel sacrario della Nunziatella a Napoli dove sono esposti tutti i cimeli di guerra appartenenti ad ex allievi e dove sono incisi su un masso del Monte Grappa i nomi dei 700 martiri ex allievi tra cui 37 Medaglie d'Oro e 147 d'Argento. Per concludere questa breve esposizione sul Gen. Giuseppe Parisi è emblematico riportare quanto scrisse Mariano d'Ayala: "Fu dotto, serva superbia, potente senza abuso, spiritoso senza affettazione, benefico senza pretensioni, religioso senza ipocrisia... Il buon Parisi, dopo cinquantacinque anni di continuata milizia cercò più che innanzi di vivere riposato e tranquillo in mezzo de' suoi congiunti; cancellato che ci fu da' ruoli militari, e quindi chiamato presidente dell'accademia delle scienze e corrispondente dell'accademia Ionia. Visse rispettato ed ossequiato da tutti quelli che si ebbero ad estimazione somma il conoscerlo, ed amato anzi venerato dagli amici suoi, a' quali sempre uguale mostrossi nella rea e nella buona ventura, anzi fu più sollecito assai a pro dello sventurato, persuaso che nella prosperità l'amico discreto aspetta l'invito, e nell'infortunio lo previene. Il giorno 14 maggio 1831 fu l'ultimo prezioso giorno della vita lunga, sempre per noi brevissima, del tenente generale Giuseppe Parisi. Al quale, niuno negando il chiaro merito della probità più integra, dell'onestà più intemerata, fu renduto ricco e spontaneo onore di lagrime. E la sua memoria sarà salute alla patria, e sagro fuoco da teneramente avere ad alimentare fra' giovani militari, ne' cui petti fo voto che viva sempre e venerata rimanga. Epperò abbiasi le grazie e la riconoscenza dell'universale quella stupenda mente e quel magnanimo cuore di Roberto Desauget, già alunno della militare accademia e riveritissimo oggi fra' generali napoletani, il quale nella ricreante villetta di Nocera, città da lui abbellita di questa passeggiata e decorata di una biblioteca militare, collocò il busto di quel grande con questa recisa ma sufficiente epigrafe, dalla quale bene si argomenta dell'animo gentile di chi la dettava, e di quanta gloria sia vago nell'andar rammentando essere anch'egli stato fra quelle pareti nobilissime ad inspirarsi d'ogni alla virtù militare." (F.M.)